"Il Rotary non si occupa di politica". Tutti i rotariani hanno ben presente questo principio e le ragioni sono chiare.

In primo luogo, il Rotary ha una dimensione internazionale e così comprende persone che vivono in sistemi politici molto diversi, che aderiscono a tradizioni ideologiche diverse. Come è possibile che i Rotariani di tutto il mondo possano cooperare per il raggiungimento degli ideali rotariani se essi non cercano quello che li unisce piuttosto che ciò che li rende differenti?

In secondo luogo, anche all'interno di un singolo Paese le ideologie e le tradizioni politiche sono molteplici. Si porrebbe quindi anche qui un problema, se il Rotary dovesse mettere al centro della sua attività ciò che divide. Tuttavia questo principio non deve essere frainteso. Il Rotary esiste per la promozione degli ideali di responsabilità individuale, di amicizia che supera la cerchia ristretta delle proprie conoscenze, di fratellanza tra i popoli, di responsabilità verso i meno fortunati. Nessuno di questo ideali potrebbe realizzarsi se venisse meno la libertà individuale. E la libertà individuale non può esistere se non esiste un sistema politico liberaldemocratico, e uno Stato ai diritto. Questo è quanto la storia degli ultimi due secoli ci ha inequivocabilmente insegnato, e la storia del Rotary ne da conferma. Nessun Rotary Club è nato in Paesi che non rispettino le regole fondamentali della democrazia rappresentativa. In Paesi che hanno avuto la sventura di perdere la democrazia il Rotary è stato soppresso come avvenne in Italia alla fine degli anni trenta.

Tutto questo significa che il Rotary vivendo nella società civile non solo può, ma deve occuparsi di politica. Il Rotary deve occuparsi non della politica come scontro di programmi politici, di partiti o di ideologie, ma della politica come uno dei fondamenti della libertà e della civile convivenza. Deve riflettere su questioni essenziali quali il consenso di cui le istituzioni democratiche godono da parte dei cittadini, il rispetto dei diritti individuali fondamentali, 1' adeguatezza delle istituzioni pubbliche rispetto alle esigenze dei cittadini. Riflettere tra i rotariani su questi temi è essenziale se vogliamo che i nostri valori si affermino. Avere a cuore quel "bene comune" che è il vero fine della politica in un Paese democratico è proprio non solo di ogni Rotariano come singolo, ma anche del Rotary come associazione.

Quando le situazioni sono stabili e le istituzioni funzionano adeguatamente non si percepisce molto l'esigenza di occuparsi di politica. Questo è normale, ed è anzi positivo. Significa che le condizioni fondamentali per lo svolgimento della attività rotariana sono così ben rispettate e protette da poterle dare come acquisite, come naturali. Possiamo concentrarci sui temi e sugli obiettivi squisitamente rotariani.

Ma anche nelle democrazie più solide vi sono situazioni nelle quali ci si trova di fronte a cambiamenti delle istituzioni e della politica che pongono dei problemi reali. Questo è quando avviene da diversi anni in Italia. Per unanime riconoscimento, il nostro Paese si trova in una fase di transizione. Altrettanto unanime è il riconoscimento che vi è bisogno di riforme che aumentino l'efficacia delle istituzioni nell'essere al servizio del cittadino. Allo stesso tempo si assiste ad un fenomeno molto negativo, che è la disaffezione di molti cittadini nei confronti della politica. Una disaffezione della quale il segno insieme più indubbio e preoccupante è la drastica diminuzione della partecipazione al voto.

Ritengo che il Rotary in Italia abbia il dovere di promuovere tra i suoi soci una riflessione sul funzionamento della nostra democrazia, sui cambiamenti necessari, sui valori fondamentali che devono essere preservati e promossi in questi cambiamenti. Fare questo significa dare un contributo importante al "bene comune" del nostro Paese. Significa anche crescere, come singoli Rotariani, nella nostra coscienza civile, significa comprendere meglio in che modo possiamo promuovere i nostri valori rotariani nella società nella quale viviamo.

Da tutte queste considerazioni è nata la scelta del tema del nostro Congresso Distrettuale di quest'anno. Nella nostra riflessione saremo aiutati da alcuni dei migliori studiosi italiani delle istituzioni e della politica Essi tratteranno le questioni da diversi punti di vista, con un linguaggio lontano dalla retorica e dall'ermetismo ai quali siamo abituati quando sentiamo parlare di politica. Tutti noi arriveremo a Salsomaggiore Terme con molte domande e forse anche con un po' di scetticismo. Sono sicuro che torneremo nei nostri Club con le idee più chiare, e più fiduciosi nella nostra capacità di rotariani di poter contribuire al miglioramento della società del 2000.

Ritrovo alle ore 11.30 davanti al Palazzo dei Congressi. Trasferimento in pullman a Parma e visita al Duomo, al Battistero e alla Chiesa di San Giovanni. Alle 13.30 colazione presso la Società Parmense di Lettura e Conversazione. Visita alla Camera di San Paolo e al Teatro Farnese nonché ad una fabbrica tipica locale. Rientro previsto alle ore 18 circa nei vari alberghi. Ci si augura tuttavia che anche i familiari partecipino numerosi ai lavori del Congresso.

Le iscrizioni, compilate sulle apposite schede e complete delle eventuali prenotazioni relative agli alberghi, ai pasti ed al programma per i familiari, dovranno pervenire alla Segreteria Congressuale presso il Grand Hotel et de Milan (via Dante 1 - 43039 Salsomaggiore Terme PR - Tel. 0524 572241 - Fax 0524 573884) per posta o per fax entro il I° maggio 2000 unitamente alla copia del bonifico bancario relativo a quanto prenotato. L'iscrizione al Congresso è gratuita.

Sono previste, con prezzi convenzionati, al Grand Hotel et de Milan (5 stelle) e agli Hotel Regina, Centrale Bagni, Grande Albergo Bolognese e Cristallo (4 stelle).

Tutte le informazioni, unitamente alle schede di iscrizione, potranno essere richieste alle Segreterie dei Club o alla Segreteria distrettuale che è a disposizione dei Soci per ogni evenienza.