Grande udienza giubilare
al ROTARY INTERNATIONAL



Carissimi Fratelli e Sorelle!

Sono lieto di ricevere tutti voi, venuti per compiere il vostro Giubileo all'inizio di questo tempo quaresimale.

Rivolgo anzitutto un cordiale saluto a voi che fate parte del Rotary International. Avete varcato la Porta Santa della Basilica Vaticana ed avete partecipato all'Eucaristia giubilare presieduta dal Signor Cardinale Paul Poupard, che è qui con noi e che saluto con affetto. Benvenuti, carissimi Fratelli e Sorelle! A ciascuno di voi il mio abbraccio di pace.

La celebrazione del Giubileo costituisce per voi una circostanza propizia per meditare sull'importanza e sul valore di essere cristiani all'alba del terzo millennio. Sarebbe certamente interessante domandarsi che cosa Paul Percy Harris, il vostro fondatore, farebbe oggi e come imposterebbe l'Associazione da lui avviata quasi cento anni or sono. Agli albori del novecento, egli si rese conto della solitudine che provava l'uomo nelle grandi città e cercò di rimediarvi sviluppando mediante il Rotary una rete sempre più ampia di relazioni amichevoli fra le persone sulla base delta comprensione, dell'intesa e della pace fra i popoli.

Questo servizio voi, cari Rotariani, avete cercato di rendere in modo sempre più sollecito e attento in questi quasi cento anni di esistenza. Il momento che stiamo ora vivendo è carico di potenzialità e di sfide. Mentre varchiamo la soglia del terzo millennio dall'era cristiana, la Chiesa ripropone a tutti il messaggio antico e sempre nuovo del Vangelo. Anche voi, Rotariani che volete essere di Cristo generosi araldi e intrepidi testimoni, impegnatevi a dare speranza all'uomo di oggi, a sconfiggere la solitudine, l'indifferenza, l'egoismo ed il male.