Bologna, 1 febbraio 2000
Tra gli scopi che ispirano l'azione rotariana vi è la realizzazione della più grande intesa tra i diversi Popoli del nostro pianeta.
Così testualmente recita lo Statuto del Rotary International: "propagandare la comprensione reciproca, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi di relazioni amichevoli fra persone esercitanti le più svariate attività economiche e professionali ma nel comune proposito e nella volontà di servire".
Il Rotary è "internazionale" sin dalla sua nascita e mira costantemente a sviluppare legami e collegamenti tra i Club esistenti in tutto il mondo. I nostri Soci e i Giovani del Rotaract viaggiano e si incontrano confrontando le diverse esperienze ed acquisendo familiarità con le caratteristiche ed i problemi di società lontane.
Ognuno di noi è radicato in tradizioni e comunità locali, e sotto molti aspetti è bene che sia così, ma ciò non dovrebbe impedirci di cogliere elementi di unione tra tutti gli uomini e di apprezzare "gli altri", anche i più diversi da noi per razza, cultura e religione.
C'è una sorta di eredità illuminista in questo universalismo rotariano e in questa attitudine a sviluppare ed affermare la capacità degli individui al dialogo. Vi è in noi una sincera fiducia nella razionalità umana e, ancor più, un impegno fattivo a costruire una intesa sempre più ampia tra i Popoli. È vero che questi ultimi molto spesso faticano a dialogare ed anche per questo si combattono: ma proprio tale consapevolezza deve renderci più impegnati a sviluppare una reciproca comprensione ed a dissolvere ogni pregiudizio.
Da molti anni, anche in Paesi non lontani dal nostro, si susseguono guerre spietate che hanno causato morti e sofferenze, scavato fossati colmi di lacerazioni sociali e di odio, resa sempre più difficile una convivenza pacifica; ed altri focolai di conflitto sono presenti nel mondo.
Noi rotariani dobbiamo impegnarci per affermare in ogni sede le ragioni ed il primato del dialogo, della civiltà e del rispetto dei Diritti umani.
Quando degli uomini imbracciano le armi forse altri uomini non hanno fatto tutto il necessario per far prevalere il diritto e, con esso, la coscienza che gli esseri umani possono capirsi e collaborare: ed anche al termine di guerre e conflitti solo un forte lavoro di pacificazione può rimarginare le ferite e radicare una sincera cultura della pace.
Ecco allora l'impegno dei rotariani a favore della pace ed a favore di una sempre maggior intesa tra i Popoli da costruire praticando e diffondendo le ragioni del dialogo, della comprensione e della solidarietà, contribuendo così ad arginare il fanatismo, l'ideologia violenta, lo statalismo totalitario ed il nazionalismo più cieco.
Una sede ed un'occasione per affermare questi principi sarà la grande Convention a Buenos Aires alla quale mi auguro la partecipazione di Soci del nostro Distretto per portare un efficace contributo a favore delle idee della comprensione tra i Popoli e della pace tra le Nazioni. In quella occasione potremo ascoltare dal Presidente Carlo Ravizza parole illuminate e significative a suggello di questa annata rotariana.
Con l'augurio di buon lavoro.
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