LETTERA MENSILE
Ai Dirigenti ed ai Soci dei Club del Distretto 2070

Bologna, 1 dicembre 1999



Ai Dirigenti ed ai Soci dei Club del Distretto 2070

Il tema di questo mese rotariano "Amicizia, Solidarietà ed Azioni umanitarie" mi induce ad una riflessione sul principio di sussidiarietà, tema assai controverso, di cui oggi sovente si parla (vedasi lettera di novembre).

Da un lato, con questa espressione si designa una regola che mira ad attribuire all'Unione Europea quelle competenze che gli Stati nazionali non sono in grado di gestire al meglio; ma l'intervento "dall'alto", in virtù di questo principio, va limitato alle situazioni estreme.

Dall'altro lato, con la medesima espressione ci si riferisce al rapporto tra Istituzioni e Società civile. Si afferma così il principio che l'Istituzione pubblica avrebbe il compito di intervenire nella Società solo quando quest'ultima non apparisse in grado, da sola, di risolvere autonomamente le proprie esigenze. Mi riferisco ai problemi di istruzione, sanità, anziani, previdenza sociale, tossicodipendenza, emarginazione ed altri drammi sociali che di giorno in giorno prendono forma. Questi problemi dovrebbero essere così gestiti dalle Istituzioni solo qualora la stessa società non riuscisse a risolverli.

Da questa considerazione, su tale secondo aspetto del principio citato, appare chiaro non soltanto che vi è un primato della Società sullo Stato - la cui funzione prevalente, in questo campo, è di servire la Società civile nel migliore dei modi - ma che vi è pure l'obbligo da parte delle Istituzioni di tutelare la capacità di azione e la libera iniziativa delle formazioni sociali quali la famiglia, le associazioni, le comunità, le fondazioni e così via.

Tutti abbiamo constatato quanto la crescita illimitata del potere pubblico e l'intervento della burocrazia statale possano togliere spazio, ma sopratutto responsabilità ai cittadini ed alle realtà in cui essi operano.

A mio avviso compito dello Stato deve essere anche favorire il rafforzamento e la crescita di quelle realtà di volontariato e di servizio che documentano l'efficacia di una autentica solidarietà spontanea.

D'altro canto la storia dimostra che quanto più lo Stato interviene, tanto meno la Società appare responsabile e attiva negli ambiti della solidarietà e dell'impegno di servizio.

Alla luce di queste considerazioni, condivisibili o meno, ritengo importante che i Soci Rotary acquisiscano una crescente consapevolezza dell'impegno morale che hanno assunto entrando nel Club, adoperandosi non solo per offrire risposte concrete a problemi drammatici, ma anche per ampliare il campo di azione delle realtà di servizio. Da soli non potremo modificare una mentalità le cui radici sono ormai profonde, ma sono certo che i nostri successi operativi riusciranno a dimostrare che la strada iniziata, al servizio della comunità locale ed internazionale, è quella giusta.

Il Rotary, nell'attuale periodo storico, in cui si definiscono questi principi ed emergono queste nuove possibilità, può avere una funzione di grande importanza. Sappiamone approfittare, moltiplicando il nostro impegno a servizio di tutti.

A Voi tutti un saluto molto cordiale, un augurio per le prossime festività natalizie ed un arrivederci al 2000.